domenica 21 aprile 2013

Hatshepsut

Hatshepsut (1508–1458 BC) was the fifth pharaoh of the Eighteenth dynasty of Ancient Egypt, the daughter of Thutmose I and his primary wife Ahmes.
 Hatshepsut (1508–1458 a.C) è stata un faraone della XVIII dinastia egizia.
Hatshepsut fu la più giovane figlia di Thutmose I e della Grande Sposa Reale Iahmes.

Hatchepsout (1508–1458 a.C) est reine-pharaon, le cinquième souverain de la XVIIIe dynastie de l'Égypte antique.
Hatchepsout est la fille de Thoutmôsis Ier et de la Grande épouse royale Ahmès.Hatshepsut(1508–1458 a.C), reina-faraón de la dinastía XVIII de Egipto. Quinta gobernante de dicha dinastía.

venerdì 19 aprile 2013

Calypso [Καλυψώ]

Calypso [Καλυψώ] was a nymph in Greek mythology...
Calipso[Καλυψώ] era una ninfa della mitologia greca che abitava un bosco sacro con grandi alberi e sorgenti che scorrevano attraverso l'erba.
Dans la mythologie grecque, Calypso [Καλυψώ] était une nymphe...
En la mitología griega, Calipso [Καλυψώ] era el nombre de una bella hija del titán Atlas, que reinaba en la hermosa isla de Ogigia...

domenica 7 aprile 2013

The girl on the stone

La ragazza di pietra ~ La chica en la piedra ~ La jeune fille de pierre

sabato 6 aprile 2013

Δήμητρα [Demetra ]

In ancient Greek religion and myth, Demeter is the goddess of the harvest, who presided over grains and the fertility of the earth.
Demetra (in greco: Δήμητρα, "Madre terra"), sorella di Zeus, nella mitologia greca è la dea del grano e dell'agricoltura, costante nutrice della gioventù e della terra verde, artefice del ciclo delle stagioni, della vita e della morte, protettrice del matrimonio e delle leggi sacre.

venerdì 5 aprile 2013

giovedì 4 aprile 2013

Quando la Città retta a democrazia si ubriaca... When a democracy which is thirsting for freedom ...




Quando la città retta a democrazia si ubriaca, con l'aiuto di cattivi coppieri, di libertà confondendola con la licenza,
salvo a darne poi colpa ai capi accusandoli di essere loro i responsabili degli abusi e costringendoli a comprarsi l'impunità con dosi sempre più massicce d'indulgenza verso ogni sorta d'illegalità e di soperchieria;
quando questa città si copre di fango accettando di farsi serva di uomini di fango per poter continuare a vivere e ad ingrassare nel fango;
quando il padre si abbassa al livello del figlio e si mette, bamboleggiando, a copiarlo perché ha paura del figlio;
quando il figlio si mette alla pari del padre e, lungi dal rispettarlo, impara a disprezzarlo per la sua pavidità;
quando il cittadino accetta che, di dovunque venga, chiunque gli capiti in casa possa acquistarvi gli stessi diritti di chi l'ha costruita e c'è nato; 
quando i capi tollerano tutto questo per guadagnare voti e consensi in nome di una libertà che divora e corrompe ogni regola ed ordine, c'è da meravigliarsi che l'arbitrio si estenda a tutto, e che dappertutto nasca l'anarchia e penetri nelle dimore private e perfino nelle stalle? In un ambiente siffatto, in cui il maestro teme ed adula gli scolari e gli scolari non tengono in alcun conto i maestri; in cui tutto si mescola e confonde; in cui chi comanda finge, per comandare sempre di più, di mettersi al servizio di chi è comandato e ne lusinga, per sfruttarli, tutti i vizi; in cui i rapporti fra gli uni e gli altri sono regolati soltanto dalle reciproche compiacenze nelle reciproche tolleranze;in cui la demagogia dell'uguaglianza rende impraticabile qualsiasi selezione, ed anzi costringe tutti a misurare il passo sulle gambe di chi le ha più corte; in cui l'unico rimedio contro il favoritismo consiste nella reciprocità e moltiplicazione dei lavori; in cui tutto è concesso a tutti in modo che tutti ne diventino complici; in un ambiente siffatto, quando raggiunge il culmine dell'anarchia, e nessuno è più sicuro di nulla, e nessuno è più padrone di qualcosa perché tutti lo sono, anche del suo letto e della sua madia a parità di diritti con lui e i rifiuti si ammonticchiano nelle strade perché nessuno può comandare a nessuno di sgombrarli; in un ambiente siffatto, dico, pensi tu che il cittadino accorrerebbe in armi a difendere la libertà, quella libertà, dal pericolo dell'autoritarismo? Ecco, secondo me, come nascono e donde nascono le tirannidi. Esse hanno due madri. Una è l'oligarchia quando degenera, per le sue lotte interne, in satrapia. L'altra è la democrazia quando, per sete di libertà e per l'inettitudine dei suoi capi, precipita nella corruzione e nella paralisi. Allora la gente si separa da coloro cui fa colpa di averla condotta a tanto disastro e si prepara a rinnegarla prima coi sarcasmi, poi con la violenza, che della tirannide è pronuba e levatrice. 
Così muore la democrazia: per abuso di se stessa. E prima che nel sangue, nel ridicolo.

lunedì 1 aprile 2013

Εὐρυδίκη [Euridice]

Eurydice, in Classical Greek mythology, was an oak nymph or one of the daughters of Apollo. She was the wife of Orpheus, who tried to bring her back from the dead with his enchanting music.
Nella mitologia greca, Euridice è una ninfa driade (ninfa degli alberi).
Sposò Orfeo e morì per il morso di un serpente in un prato mentre camminava o, secondo Virgilio e Ovidio, mentre correva tentando di sottrarsi alle attenzioni di Aristeo.
Dans la mythologie grecque, Eurydice est une dryade (nymphe des arbres). Elle est l'épouse d'Orphée, grand poète et musicien.

Sword and Debt [Spada e Debito]


Politics and middle way